È dal 2000 che curo indegnamente questo sito e – credetemi – in questi quattordici anni ho ricevuto – e ricevo ancora – centinaia di email che più di una volta mi hanno lasciato (e mi lasciano) di sasso, confermando sempre di più tutti i dubbi che da tempo nutro irreversibilmente verso il genere umano. Confesso che quasi mai ne ho informato Annabella, che da sempre mi offre la sua insostituibile collaborazione per tenere vivo il ricordo di suo padre. Il motivo? Lo ammetto, non volevo tediarla con queste stupidaggini. Insomma, mi sono preso il permesso di ergermi da filtro nei confronti del popolo di idioti che – protetti dall’anonimato che la Rete offre o, semplicemente, sentendosi in diritto di scassare comunque le balle ai propri simili, per mancanza di alternative valide riguardo al proprio progetto di vita – passa il tempo a inventarsi le più incredibili idiozie.

Come quel tale, invero un po’ bizzarro, che chiedeva che se gli fossero state regalate – regalate! – tutte le tavole del Paperus (avercele!), in cambio lui avrebbe “fatto diventare ricco Bottaro” (non si sa come, ovviamente: ma questo era solo un dettaglio). O come quell’altro squinternato che, intorno al 2000, si offriva come insuperabile sceneggiatore per le storie di Luciano (prezzi modici: 200.000 lire a tavola, manco Camilleri), così che “avrebbero ripreso vigore interesse presso il pubblico” (la mia risposta fu un bel “vaffa” a lettere cubitali). O ancora come quei buontemponi che, dietro il pagamento di una cifra irrisoria (una decina di migliaia di euro, bazzeccole!) da parte di Luciano – gli avrebbero insegnato a disegnare i comics (“Nota la sua grande passione per i fumetti – ah sì? –, le proponiamo un’occasione irripetibile per insegnarle le tecniche ecc. ecc.“). O infine come la giovane studentessa universitaria che si proponeva – a pagamento, of course – di eliminare tutti i refusi dal sito (in questo caso, lo confesso, mi ha fatto tenerezza: questo lavoro che si è inventata, in effetti, potrebbe tornare utile alla quasi totalità dei portali giornalistici italiani, vere fabbriche di orrori grammaticali e sintattici).

Ultimamente – parlo degli ultimi 3-4 anni – mi arrivano email che – lo confesso – mi mandano fuori dai gangheri e alle quali reagisco rispondendo con tutto il repertorio di improperi che in oltre mezzo secolo di vita ho archiviato nel mio personalissimo database culturale. Mi riferisco a quegli sciacalli – a dire il vero avrei in mente un altro termine, ma mi rendo conto che il sito è in fascia protetta – che chiedono disegni, interviste, autografi, consigli, presenze alle mostre – e perfino soldi, dannazione! – a Luciano Bottaro in persona. Senza minimamente sospettare che il Maestro ci ha – ahimé – lasciato già dal 2006. Dico, ma ci vuole tanto informarsi su internet (o su questo benedetto sito)? La realtà è che questi poveri asini ignoranti (in senso latino) nemmeno sanno chi era Luciano Bottaro! Semplicemente fanno il giro della Rete, individuano quelle pagine web che riassumono – a esempio – tutti i disegnatori di fumetti italiani e via con le email del cavolo! Scrivono a tutti, indiscriminatamente, senza conoscerne uno, tanto prima o poi qualcuno risponderà.

Riporto solo due casi, poi la faccio finita. Il primo, di un paio di anni fa, a opera di un inquietante personaggio fiorentino che ha fondato un’associazione che si chiama TESTEDIALKOL – che si propone, dice lui, di eliminare la piaga alcolica che affligge i giovanotti italiani durante i week-end (un po’ ambiziosetto, ma di sicuro meritorio) – che voleva coinvolgere Luciano in questa iniziativa, addirittura venendolo a trovare a casa di persona!!!!!!! Scriveva – lo giuro, non me lo sto inventando – che “giovedì e venerdì (gennaio 2012! ndr) sono a Rapallo (non sapeva che era in vita, ma almeno sapeva dove stava)… se mi dai un appuntamento (notare il “tu” cameratesco: forse erano grandi amici) posso portarti del materiale ecc. ecc.! La cosa è andata a finire con un violentissimo scambio di battute tra me e lui. In una delle mie risposte più educate gli ho suggerito una variazione decisiva da dare al nome della sua associazione dei miei stivali (o ghette, come direbbe PdP).

Il secondo, di questi giorni, da parte di un sedicente editore veneto, che proponeva a Luciano (e a chi, senno?) nientemeno che un’intervista sulla sua prestigiosissima e imperdibile rivista “Arte” (chi non la conosce? Io ci sono abbonato da anni…), concludendo (ma solo in fondo, quasi di straforo, forse per un residuo di vergogna) di “conoscere una volta pubblicata l’intervista se ci fosse la possibilità di ordinare delle copie della rivista“. La cosa buffa è che quando gli ho fatto – poco – gentilmente notare, nella email di replica, che il protagonista dell’intervista era di difficile reperibilità in quanto passato a miglior vita e che ero stufo di questo phishing indiscriminato e di proposte di editoria a pagamento, la sua stupefacente (in tutti i sensi) risposta è stata la seguente (la pubblico integralmente, omettendo il nome per pietà):

Buongiorno (e uno, ndr),
devo farmi una colpa che sapevevo purtroppo che il dott. Luciano Bottaro non ci sia più? Non sono di certo un genio onniscente con i doni della preveggenza! Editoria a pagamento? Phishing addirittura!? Ma voi per mantenervi lavorate credo proprio, di sicuro non mi metto col piattino in una situazione di crisi economica a fare l’elemosina per mantenere questa azienda e questa casa editrice, inoltre io cerco sempre di usare toni educati e a modo con le persone e questo messaggio che ho ricevuto è realmente oltraggioso e inacettabile,
buongiorno (e due, a volte non avessi capito, ndr)”

Signori, questo fa l’editore!!!! Oltre a essere maleducato, superficiale e ignorante, questa specie di troglodita scrive in un italiano che nemmeno mio figlio quando aveva sei anni! Davvero niente male per uno che di mestiere (mestiere?) lavora (lavora?) con le parole.

Le stesse che io, per vostra fortuna, ho terminato. Mi scuso per lo sfogo, è il primo in quattordici anni, ma – credetemi – avevo davvero raggiunto il limite dell’accettabilità umana. Il prossimo, lo prometto, lo scriverò non prima del 2027, sperando di essere ancora su questa Terra. In caso contrario, ne sono sicuro, ci sarà sempre qualcuno pronto a intervistarmi in modo da tenervi informati sugli ultimi sviluppi.

Dall’altro mondo, naturalmente.

Marco Della Croce
indegno webmaster del sito