Un trentenne di nome … Pon Pon

Nei giorni scorsi se ne è andato Piero Zanotto (1929 – 2016), giornalista, scrittore e critico cinematografico. Appassionato di fumetti, Zanotto ha scritto anche molti articoli sull’argomento per quotidiano e riviste, oltre ad occuparsi di alcune Mostre.
Per omaggiare il giornalista, con cui Bottaro aveva instaurato un rapporto di sincera amicizia, riproponiano un suo saggio su Pon Pon del 1984.

Una famiglia di funghi, meglio ancora: un paese, anzi un intero universo popolato di funghi umanizzati. Non s’era mai vista prima un’invenzione come questa.
A esemplificare i crucci e il comportamento dell’uomo s’erano scomodati animali d’ogni specie. Bè che volete che vi dica? L’idea mi sembra particolarmente felice perchè questi funghi che ripetono, in una garbata parodia, i nostri pregi e i nostri difetti (più questi ultimi a dire il vero) finiscono per restare fedeli a se stessi.
V’è innanzitutto Pon Pon, il protagonista, ispirato certamente a un fungo mangereccio; quindi suo nipote Pestello che definirei un funghetto indigesto; e poi Agostino, fungo burlone, e altri come il brigante Sparatrombone o il pirata Testanera che sono funghi da evitare accuratamente. E poi Flip, Tap, Flora, Glop, Arabella, Colombina: amici, parenti, conoscenti di Pon Pon, tutta una corte di altri personaggi, sono perlopiù serviti lungo le ministorie buffe a guisa di contorno per insaporire le pietanze.
Un universo che il disegno rende ilare e giocoso con risvolti però un poco amari. A volte fa addirittura rabbia la credulità la disponibilità, la bontà integrale di Pon Pon. Perchè sappiamo fin dall’inizio che nonostante ciò sarà sempre lui a rimetterci. E’ una continua lotta, condotta peraltro con grande ottimismo dal nostro personaggio, contro l’interessata furbizia altrui. Sono in molti ad approfittarsi di Pon Pon, compreso il pestifero nipote di Pestello che finisce per addossare a lui, agli occhi degli altri, la colpa dei propri disastri.
Chi è, quindi, Pon Pon, che nonostante ciò finisce per avere tutta la nostra simpatia e il nostro (purtroppo solo platonico) appoggio? Pon Pon rappresenta tutti noi, le sue sconfitte sono le nostre sconfitte.
La sua serenità è un invito a resistere, a vincere le difficoltà che qualche volta possono intralciare il cammino.
E talora Pon Pon, il funghetto che dà tutto senza chiedere, l’altruista, il disponibile, il continuamente ingannato per eccesso di fiducia, si vede premiato.
Nel momento del vero pericolo, dell’autentico disagio, è proprio Pestello ad aiutarlo. Segno che un recupero della bontà vera è sempre possibile. E allora a guardare bene sotto la storia allegra e amara dei funghi, ci si accorge che in questo teatrino disegnato con garbo, ove i colori sono pieni e brillanti, l’unico ad avere ragione è proprio lui, Pon Pon.

di Piero Zanotto
dal fascicolo uscito in occasione dei 30 anni di Pon Pon (1984)

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