Torna questa settimana in edicola, sempre per la serie I Classici della Letteratura Disney, quella che viene riconosciuta come uno dei massimi capolavori di Luciano Bottaro nonché una delle storie Disney più conosciute nel Mondo. Parliamo de “Il Dottor Paperus”, storia in costume ispirata al Dottor Faust, rivisitazione a fumetti della celebre opera di Johann Wolfgang von Goethe, scritta da Federico Pedrocchi e illustrata da Rino Albertarelli nel 1941 per Topolino giornale. La trama (ampiamente analizzata su questo sito nella pagina monografica e nel saggio di Dario Ambrosini “Un cavaliere, l’Ombra e Margherita“) è stata scritta da Bottaro nel 1953, mentre svolgeva il servizio militare ad Orvieto, ma è stata pubblicata solo nel 1958 su Topolino (n° 188-189), con alcuni contributi di Carlo Chendi alla sceneggiatura, perchè l’allora direttore nutriva alcune perplessità riguardo all’ambientazione medievale e all’utilizzo dello stesso Mefistofele disegnato precedentemente da Rino Albertarelli. Solo dopo aver presentato al direttore, Mario Gentilini, due pagine di prova con i personaggi in costume e una tavola a colori, Bottaro ricevette l’autorizzazione per realizzare la storia che tutti conosciamo e che, in anni più recenti, fu causa di dispiaceri per l’autore.
Bottaro, che, nonostante le sue battaglie, si è sempre visto negare la restituzione delle tavole originali dalla Mondadori, a fine anni Ottanta venne a sapere che l’intera storia del Dottor Paperus, dal valore inestimabile oltre che affettivo, si trovava nelle mani di un noto collezionista che l’aveva recuperata dal macero dove la stessa Mondadori aveva gettato numerose altre storie dell’archivio.
Altrettanto spiacevole fu scoprire, nel 1996, che in circolazione c’era un libretto con la sceneggiatura completa del Dottor Paperus con cui Carlo Chendi si attribuiva la paternità della storia, coinvolgendo un ignaro Centro Andrea Pazienza.
Tornando al presente, il volume, in vendita a partire da giovedì 28 Febbraio, si completa con “Paperino di Munchhausen”, di Guido Martina e Pier Lorenzo de Vita (1958) e “Paperino e il flauto magico” di Alessandro Bencivenni e Massimo De Vita (1986).