Lola, con il suo inseparabile gattino nero Otello, è una bambina che spesso e volentieri si addormenta davanti alla televisione o all’ombra di un albero, avventurandosi così nel mondo dei sogni che altro non è che lo specchio deformato della realtà. Una serie che ricorda molto da vicino le avventure di Little Nemo, il celebre personaggio di inizio Novecento creato dal celebre Winsor McCay, non a caso tra le letture preferite del giovane Luciano Bottaro.
Un incursione nell’universo della fantasia che permette al maestro di Rapallo di dare sfogo alla sua irrefrenabile fantasia. Una serie amatissima dall’autore che ha sempre avuto una sorta di predilezione per questa simpatica bambina che gli permetteva di appagare la sua vocazione – mai venuta meno durante la sua carriera – di esplorare mondi fantastici e onirici.
La riprova è che, come lo stesso Bottaro affermò in varie occasioni, nei periodi di intenso lavoro, quando cioè doveva ricorrere all’aiuto dei colleghi per rispettare le scadenze di consegna, egli stesso si dedicava personalmente a Lola e Otello, mentre lasciava nelle mani dei colleghi il compito di curare gli altri suoi character. In verità, almeno in qualche occasione, l’autore fu affiancato anche dall’amico Guido Scala, di cui si riconosce qua e là l’inconfondibile tratto.
Lola fa la sua apparizione nel 1961 sul mensile Oscar dell’editore Fasani, con brevi gag e, nello stesso anno, nella Strenna estiva di Oscar con la storia “La vernice reale”, esempio dell’importanza che Bottaro attribuiva al colore e del sapiente uso che ne sapeva fare, in cui i protagonisti, a cavallo di una matita raggiungono il pianeta dei colori; da questo episodio, nel medesimo anno, è stato preso lo spunto per realizzare il provino di un disegno animato che, purtroppo, per mancanza di fondi, non è mai stato portato a termine.
Le vicende di Lola, pubblicate fino al 1964 su Oscar, si snodano nelle più disparate situazioni: in un episodio la troviamo catapultata nella lontana preistoria, accompagnata dal dispettoso amico Carletto, in un altro è coinvolta in un’avventura sottomarina, circondata da inverosimili pesci, che non di rado, mostrano sembianze umane, come nell’“Amico dei pesci”, storia riproposta nel 2005 nella pubblicazione Pon Pon Magazine.