Luciano Bottaro è conosciuto in Italia e all’Estero per la vasta galleria di personaggi che ha creato e per la sua produzione disneyana, ma molti ignorano che, nella sua cinquantennale carriera ha trovato anche il tempo di realizzare storie di personaggi di altri autori, che in varie epoche, gli venivano affidati dalle case editrici.

E’ il caso di Toto e Tata, due gemelli caratterizzati da occhi in negativo, iride bianco su cornea nera (particolare sottolineato da Luca Boschi), che tra un litigio e l’altro trascorrono le giornate giocando insieme e dando vita a situazioni avventurose.
I due simpatici bambini, creati da Paul Campani e Massimino Garnier negli anni sessanta per pubblicizzare i prodotti dolciari dell’azienda Motta attraverso delle brevi animazioni inserite all’interno di Carosello, riscuotono un tale successo da diventare protagonisti, insieme ad altri personaggi del noto contenitore televisivo, della pubblicazione Girandola TV edito da Fasani Editore.

Fasani, vista la mole di lavoro, affida la realizzazione di alcune storie di questi personaggi provenienti dall’animazione. anche a Bottaro e al suo gruppo (Guido Scala, Gian Carlo Tonna, Carlo Bracci), che già collaborano con l’editore per la testata Oscar.
La brevità e il ritmo della storie, che devono rispettare lo schema prefissato dell’animazione, non permettono a Bottaro di esprimersi al meglio e di rendere la sua mano riconoscibile rispetto a quella dei suoi collaboratori e dagli altri disegnatori, ma osservando attentamente il lettore noterà dei cubi con delle lettere inequivocabili B-O-T-T.

Stando alla cronologia redatta da ANAFI risulta che Bottaro, ha disegnato o comunque collaborato a un numero considerevole di storie Toto e Tata, come è possibile vedere qui.