Bottaro donne ici une interprétation souvent ironique, toujours joyeuse et burlesque, proche de la commedia dell’arte, des récits de Stevenson ou de Salgari, et des grands films qu’ils ont inspirés dans les années 40 et 50, de Capitaine Blood à L’île au trésor….”

Con queste parole, Jean-Louis Gauthey, fondatore e responsabile della casa editrice francese Cornélius, introduce al terzo volume di Pepito, uscito in Francia nel mese di aprile, a sette anni di distanza dal secondo.
Un ritardo motivato in parte dalla fervente attività della casa editrice che in questi anni ha pubblicato numerosi titoli di autori noti e giovane promesse, ma soprattutto determinato dal lungo e accurato lavoro fatto dall’editore e dai suoi collaboratori per recuperare dalle pubblicazioni e poi restaurare le storie di cui le tavole originali non erano presenti nell’ archivio Bottaro.
A questo si aggiunge la scelta di colorare alcune di queste in bicromia, ispirandosi alle colorazioni dell’epoca , e altre in quadricromia, perchè, ricordiamo tutto il materiale originale è in bianco e nero.

Un esempio di quest’operazione di restauro sono i due episodi in apertura, “L’incendie de Las Ananas n’aura pas lieu”, in versione a colori, e “Le Gouverneur et son double” (scritto in  con la collaborazione di Carlo Chendi per la sceneggiatura), pubblicati su Pepito petit format rispettivamente nel 1958 (n° 80) e nel 1960 (n° 141).
Degli stessi anni sono le tre storie successive: “La Grand-mère du corsaire noir” che fa parte della produzione realizzata per  Pepito Magazine ( II serie n° 3-1958), caratterizzata tavole di formato che donano maggior respiro al disegno, con vignette disposte su 4 file. Una pagina originale della storia è conservata al prestigioso museo di Angoulême La Cité internationale de la bande dessinée et de l’image; “Et quand Ventempoupe fait un serment” (Pepito n° 141 1960) et “Un cannon nommé Brigitte” (Pepito n°127/128 1960), entrambe sceneggiate da Bottaro con la partecipazione di Chendi.

Le rimanenti avventure, tutte scansionate a partire dalle tavole originali, sono state scelte tra quelle realizzate tra il 1963 e il 1970 per il la pubblicazione Pepito Magazine di cui, ricordiamo, sono uscite cinque serie, e sono proposte in una armoniosa alternanza di b/n e colore.
In versione bicolore troviamo“Le futaille dans le tonneau” (II serie n° 16-1963) et  “Faux et vrais corsaires” (III serie n° 25-1965) mentre l’editore ha optato per una colorazione ex novo in quadricromia per “La poudre du pharaon” (III serie n° 28-1966) e “Le crabe aux yeux blues”(V serie n° 29-1968), quest’ultima stampata anche in b/n su Nicole n° 13, edito sempre da Cornélius, un contenitore dove trovano spazio storie brevi, spesso inedite, di  autori emergenti accanto a ristampe di autori più conosciuti ed affermati, in un mix di stili che lo rendono particolarmente interessante.
Sono state lasciate volutamente in bianco nero due storie memorabili, “Les cents ans de la capitaine”, che si apre con una scena ambientata a Rapallo, città natale di Bottaro  (V serie n°31-1969) e  “008 à Las Ananas” (III serie n°32 – 1970).

Come i due precedenti, il libro si apre con un editoriale focalizzato su un aspetto della carriera di Bottaro, in questo caso la Scuola di Rapallo, una fucina di autori, poi ufficializzata con la nascita dello Studio BRC (dai cognomi dei fondatori: Bottaro, Rebuffi, Chendi).
L’articolo, che avrebbe dovuto avere la firma di François Corteggiani, autore bd grande amico di Luciano prematuramente scomparso nel 2022, è stato scritto dallo stesso Jean-Louis Gauthey.

Il volume di 246 pagine, con prestigiosa copertina rigida e sovra copertina è in vendita sul sito ufficiale dell’editore.